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Come mai lo Stato è riuscito a conformare non solo lo spazio sociale ma anche quello immaginario tanto da apparire «universale» ed «eterno»? Barclay ripercorre gli ultimi cinquemila anni di storia per individuare le cause molteplici che hanno concorso alla comparsa del Leviatano, ovvero di un'istituzione gerarchica basata sul rapporto comando/obbedienza e in grado di rivendicare l'uso esclusivo della violenza legittima. E di converso rintraccia anche la comparsa della «servitù volontaria», descritta da Etienne de la Boétie, che era invece sconosciuta alle società egualitarie. Ma proprio perché lo Stato ha un'origine, ci dice Barclay, come per tutte le cose umane se ne può prefigurare anche la fine.Harold B. Barclay (1924), canadese, è professore emerito in Antropologia nell'Università dell'Alberta a Edmonton. Esperto di antropologia delle religioni, le sue ricerche sul campo si sono concentrate sulle comunità rurali in Egitto e in Sudan, ma soprattutto sulle «società senza governo». Autore di numerose opere, ha scritto tra l'altro Culture: the human way (1986), People without Government (1990), Longing for Arcadia: memoirs of an anarcho-cynicalist anthropologist (2005).