![cover image of Biohacker. Scienza aperta e società dell'informazione](https://img1.od-cdn.com/ImageType-400/3574-1/ECC/9E6/0B/{ECC9E60B-9CD6-48A8-AAA8-13A936B94E41}Img400.jpg)
Sign up to save your library
With an OverDrive account, you can save your favorite libraries for at-a-glance information about availability. Find out more about OverDrive accounts.
Find this title in Libby, the library reading app by OverDrive.
![LibbyDevices.png](https://images.contentstack.io/v3/assets/blt3d151d94546d0edd/blt96637953bca8f11b/642dbad30afb1c108e793645/LibbyDevices.png)
Search for a digital library with this title
Title found at these libraries:
Loading... |
L'emergere di nuove forme di scienza aperta sta riconfigurando profondamente le relazioni tra ricerca, società e mercato. Le culture hacker sono infatti uscite dal mondo del software per contaminare altri saperi, in particolare le scienze della vita. È così nata l'inedita figura del biohacker, capace di mettere in discussione la ricerca proprietaria perseguita da «Big Bio» e la sua politica dei brevetti. Le modalità che caratterizzano questa trasformazione non sono però univoche, come mostrano i tre casi esemplari discussi nel libro: quello del biologo Craig Venter, quello della virologa Ilaria Capua e quello dell'artista-hacker Salvatore Iaconesi. E se una tendenza sta evolvendo verso una forma definibile come biocapitalismo, l'altra si muove invece verso una scienza partecipativa basata sulla più ampia condivisione di informazione e conoscenza.Alessandro Delfanti insegna Sociologia dei nuovi media nell'Università di Milano ed è ricercatore presso la McGill University di Montreal. Si occupa di comunicazione della scienza e cultura open come giornalista, collaborando con numerose testate. Il suo saggio più recente è Introduzione ai media digitali (il Mulino 2013).