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Lo studio di René Guénon La Terra del Sole (La Terre du Soleil) venne pubblicato sul numero di Gennaio 1936 della rivista esoterica francese Études Traditionnelles.
Partendo da un interessante saggio della scrittrice ed esoterista inglese Katharine Emma Mattwood, Guénon ci trasporta a Glastonbury e nella circostante regione del Somerset, che avrebbero costituito, in un'epoca molto remota, un enorme "tempio stellare", determinato dal tracciato sul suolo di effigi gigantesche rappresentanti le costellazioni e disposte in una figura circolare che è come un'immagine della volta celeste proiettata sulla superficie della terra. L'area di Glastonbury, nota per la leggenda di Giuseppe di Arimatea e del Santo Graal e per le vicende dei Cavalieri della Tavola Rotonda e del Ciclo Arturiano, presenta infatti uno schema di geografia sacra che richiama quelli degli antichi mound-builders dell'America del Nord. La disposizione naturale dei fiumi e delle colline avrebbe d'altronde potuto suggerire questo tracciato, il che indicherebbe che l'ubicazione non fu scelta arbitrariamente, bensì in virtù di una certa "predeterminazione" e di un'arte fondata sui principî della Geometria.
Uno studio, questo di Guénon, sufficiente a mostrare l'ampiezza di un campo di ricerche quasi interamente inesplorato, e a far intravedere le conseguenze che si potrebbero trarre per quanto concerne i legami tra le varie tradizioni e la loro filiazione a partire dalla tradizione primordiale.
Partendo da un interessante saggio della scrittrice ed esoterista inglese Katharine Emma Mattwood, Guénon ci trasporta a Glastonbury e nella circostante regione del Somerset, che avrebbero costituito, in un'epoca molto remota, un enorme "tempio stellare", determinato dal tracciato sul suolo di effigi gigantesche rappresentanti le costellazioni e disposte in una figura circolare che è come un'immagine della volta celeste proiettata sulla superficie della terra. L'area di Glastonbury, nota per la leggenda di Giuseppe di Arimatea e del Santo Graal e per le vicende dei Cavalieri della Tavola Rotonda e del Ciclo Arturiano, presenta infatti uno schema di geografia sacra che richiama quelli degli antichi mound-builders dell'America del Nord. La disposizione naturale dei fiumi e delle colline avrebbe d'altronde potuto suggerire questo tracciato, il che indicherebbe che l'ubicazione non fu scelta arbitrariamente, bensì in virtù di una certa "predeterminazione" e di un'arte fondata sui principî della Geometria.
Uno studio, questo di Guénon, sufficiente a mostrare l'ampiezza di un campo di ricerche quasi interamente inesplorato, e a far intravedere le conseguenze che si potrebbero trarre per quanto concerne i legami tra le varie tradizioni e la loro filiazione a partire dalla tradizione primordiale.