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La storia di Costantino Seggioli è nota a pochi, anche tra gli appassionati della Mille Miglia, la corsa di velocità su strada più famosa al Mondo. Un vero peccato, perché questo piccolo uomo che nel 1938 corse la Mille Miglia a piedi per pubblicizzare la XII edizione di una competizione che si stava rinnovando e per fare un favore all' amico Renzo Castagneto, meritava giustizia. Poco meno di due mesi gli sono serviti per correre gli oltre 1.600 chilometri del percorso che, al suo arrivo, anche le vetture avrebbero percorso, ma in poco più di dodici ore.
Seggioli tenne fede al suo intento e durante il lungo peregrinare per l'italico stivale, scrisse un diario nel quale raccolse episodi al limite del fantastico dei quali fu protagonista. Uomo poco avvezzo al lavoro, viveva di espedienti ed ebbe una lunghissima carriera militare, non solo con la divisa italiana. Nato ad Agnosine, in Val Sabbia, morì nel 1970 e venne sepolto nel Cimitero Vantiniano di una Brescia che lo aveva dimenticato, tra nobili e personaggi importanti, non per meriti ma perché vi aveva ricoperto il ruolo di fossore.
Un'impresa, quella del Puledro di Castagneto che andava raccontata, perché è parte della Mille Miglia che, anche per aneddoti come questo, rimane la Corsa più bella del Mondo.
Seggioli tenne fede al suo intento e durante il lungo peregrinare per l'italico stivale, scrisse un diario nel quale raccolse episodi al limite del fantastico dei quali fu protagonista. Uomo poco avvezzo al lavoro, viveva di espedienti ed ebbe una lunghissima carriera militare, non solo con la divisa italiana. Nato ad Agnosine, in Val Sabbia, morì nel 1970 e venne sepolto nel Cimitero Vantiniano di una Brescia che lo aveva dimenticato, tra nobili e personaggi importanti, non per meriti ma perché vi aveva ricoperto il ruolo di fossore.
Un'impresa, quella del Puledro di Castagneto che andava raccontata, perché è parte della Mille Miglia che, anche per aneddoti come questo, rimane la Corsa più bella del Mondo.