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Carlo Bini (1806-1842) é stato uno scrittore, patriota e Libero Muratore livornese, legato a Giuseppe Mazzini e alla Giovine Italia.
Nato nella città labronica il 1º Dicembre del 1806, dopo aver frequentato il Collegio dei Barnabiti, dove strinse amicizia con Francesco Domenico Guerrazzi, dovette lasciare la scuola in seguito a problemi economici della famiglia.
Con Guerrazzi fondò il celebre giornale politico-letterario L'indicatore Livornese che i due diressero insieme fino al 1830 per poi venire arrestati dalle autorità granducali a causa dei rapporti che li legavano alla Carboneria.
L'attività letteraria di Carlo Bini si estese anche al campo delle traduzioni. Egli tradusse infatti le opere di alcuni fra i massimi esponenti del panorama letterario europeo del suo tempo, tra cui Friedrich Schiller, Charles Wolfe, Robert Southey e George Gordon Byron.
Bini fu un sincero e appassionato estimatore di Byron, del quale tradusse diverse opere, tra cui Le Tenebre, Il Prigioniero di Chillon e Prometeo. Al grande interprete del Romanticismo volle dedicare anche un mirabile saggio, che pubblicò sull'Indicatore Livornese nel 1830 e che oggi riproponiamo all'attenzione dei nostri lettori.
Nato nella città labronica il 1º Dicembre del 1806, dopo aver frequentato il Collegio dei Barnabiti, dove strinse amicizia con Francesco Domenico Guerrazzi, dovette lasciare la scuola in seguito a problemi economici della famiglia.
Con Guerrazzi fondò il celebre giornale politico-letterario L'indicatore Livornese che i due diressero insieme fino al 1830 per poi venire arrestati dalle autorità granducali a causa dei rapporti che li legavano alla Carboneria.
L'attività letteraria di Carlo Bini si estese anche al campo delle traduzioni. Egli tradusse infatti le opere di alcuni fra i massimi esponenti del panorama letterario europeo del suo tempo, tra cui Friedrich Schiller, Charles Wolfe, Robert Southey e George Gordon Byron.
Bini fu un sincero e appassionato estimatore di Byron, del quale tradusse diverse opere, tra cui Le Tenebre, Il Prigioniero di Chillon e Prometeo. Al grande interprete del Romanticismo volle dedicare anche un mirabile saggio, che pubblicò sull'Indicatore Livornese nel 1830 e che oggi riproponiamo all'attenzione dei nostri lettori.