Coriolano e Zorba sono due amici di vecchissima data che si ritrovano in tempi di pandemia nel buon ritiro di Collodari, amena località sopra Recco, la cittadina della Riviera Ligure di Levante nota per la focaccia al formaggio e la pallanuoto. Sono accumunati dalle origini latine e dall'amore per la ricerca, la filosofia ed il calcio. Discutono da sempre, coniugando l'alto e il basso, con una forsennata passione per il grottesco. Sostengono la tesi che il calcio sia metafora della vita: così come ogni uomo rappresenta un archetipo, ogni calciatore incarna una categoria umana. Si interrogano su quali siano le motivazioni di carattere filosofico e psicologico che inducono i vari attori che popolano il rutilante mondo del calcio ad interpretare un determinato ruolo in una determinata maniera. Sono consapevoli che la domanda possa apparire oziosa, ma ritengono che se ci si sofferma a riflettere approfondendo la questione sarà possibile veder emergere situazioni e valutazioni inaspettate, sorprendenti, capaci di sovvertire paludati luoghi comuni. Ed allora decidono di mettere per iscritto tali loro riflessioni al riguardo alternando il serio al faceto, utilizzando come espediente narrativo una serie di ritratti immaginari ma verosimili, dedicati a personaggi del calcio da loro profondamente amati.