Il re

ebook Economica Laterza

By Erik Hornung

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La piramide sociale dell'umanità, nella concezione degli Egizi, culmina nel re. Egli è il più vicino agli dei, appartiene di fatto al loro mondo e da essi non è separabile. In casi particolari egli si presenta agli uomini come un dio, oggetto dunque di venerazione cultuale. Ma in primo luogo è lui stesso amministratore del culto e rappresentante dell'umanità di fronte agli dei. Le pareti, i pilastri e le colonne del tempio egizio sono completamente ricoperti da scene di culto, ove il re fa offerte e prega davanti alle divinità del Paese. Poiché egli non può essere presente in ogni tempio, deve delegare le funzioni cultuali ai sacerdoti; questi, attraverso le scene raffigurate, legittimano di fronte agli dei il loro ruolo di celebranti al posto del re. Nessun privato, ma unicamente il sovrano, può erigere, rinnovare o ampliare edifici di culto. Perciò, ancora nei templi dell'Egitto greco-romano si costruisce per ordine «del faraone», che ora è un Tolomeo o un imperatore romano. Qui sta il motivo della continuità di tale istituzione, che è sopravvissuta a numerose dominazioni straniere a partire da quella degli Hyksos. Solo con la vittoria del Cristianesimo il faraone «figlio di dio» sarà sostituito da un altro figlio divino, che sta al di sopra di ogni sovrano. Fino a quel momento per una durata di 3500 anni l'istituzione della regalità egizia non viene mai messa in discussione. Ha vissuto momenti di crisi, soprattutto dopo la fine dell'Antico Regno e nell'epoca amarniana, ma perfino gli odiati dominatori stranieri, come gli Hyksos e i Persiani, approfittarono del significato religioso che rendeva sacrosanta la persona del faraone. Mai una critica fu mossa a tale carica e giudizi sulla persona del sovrano furono espressi chiaramente solo in fonti tarde, come la Cronaca demotica; tuttavia, già negli scritti più antichi, alcuni re, come Cheope o Pepi II, sono caratterizzati piuttosto negativamente.Acquista l'ebook e continua a leggere!
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