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La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi è un'opera certamente religiosa, ma in un modo tutto suo, scritta cioè da un uomo che non era propriamente praticante: composta ed eseguita (su un precedente progetto per Rossini) nel 1874 per commemorare Alessandro Manzoni a un anno dalla scomparsa, è un lavoro che unisce, alla devozione quasi filiale per i due Grandi, una sensibilità operistica tutta "verdiana". E in verità, i cantanti solisti che Verdi aveva in mente nello scrivere la partitura erano certamente voci d'opera.
Il Requiem di Verdi, come Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms, è l'affermazione di un dolore personale che si serve di un testo preso in prestito dalla liturgia sacra.
Neanche Brahms, come Verdi, era particolarmente devoto. Per entrambi, le parole della messa da requiem per i defunti rappresentano il bisogno universale di esprimere le emozioni che ci assalgono quando una persona amata muore: dolore, perdita, tristezza, rabbia, paura del giudizio divino e speranza di pace sia per i defunti che per coloro che sono in lutto.
Il Requiem di Verdi, come Ein deutsches Requiem di Johannes Brahms, è l'affermazione di un dolore personale che si serve di un testo preso in prestito dalla liturgia sacra.
Neanche Brahms, come Verdi, era particolarmente devoto. Per entrambi, le parole della messa da requiem per i defunti rappresentano il bisogno universale di esprimere le emozioni che ci assalgono quando una persona amata muore: dolore, perdita, tristezza, rabbia, paura del giudizio divino e speranza di pace sia per i defunti che per coloro che sono in lutto.