La vendetta di Dioniso
ebook ∣ La musica contemporanea da Schönberg ai Nirvana · Filosofia
By Marco Maurizi

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Un'indagine raffinata, un'avventura che traccia confini e senso dell'esperienza della musica "postmoderna" capace di parlarci, con il suo linguaggio frammentato e contraddittorio, del nostro tempo così fragile e instabile.
«Nei percorsi inversi delle due scuole musicali, quella classica e quella popolare, nascono la complessità e la natura profondamente stimolante del panorama musicale odierno.»
Gianni Santoro, Robinson - la Repubblica
«Maurizi svolge con sovrana pazienza e cura dei dettagli un'analisi filosofica della musica "forte", smontando le precedenti filosofie cosiddette "della musica" e mostrando la loro imperiale nudità.»
Quirino Principe, Domenica Il Sole 24 ore
Quando, durante gli anni dell'università, scoprii l'esistenza della «filosofia della musica» pensai che si trattasse di qualcosa che avevo iniziato a coltivare, inconsapevolmente, già durante l'adolescenza, quando rimanevo incantato dall'emozionante - e per me un po' enigmatica - armonia d'apertura del III movimento della Sesta di Beethoven e seguivo quasi con trepidazione i volteggi della sincopata melodia dell'oboe, cercando di capire che rapporto ci fosse tra il programma «pastorale» di quell'opera e la musica. L'esigenza di trovare parole in grado di comprendere e spiegare l'intrico e la fascinazione che la musica esercita sull'anima mi accompagna fin da allora. Ma ricordo benissimo che il primo vero incontro con la musica avvenne molti anni prima, per caso, alla radio, durante l'infanzia. Seduto sul divano, in un pigro pomeriggio, venni investito dalle vorticose terzine iniziali della "Notte sul Monte Calvo" di Musorgskij con ciò che ne seguiva. Ne rimasi letteralmente terrorizzato. E scoprii una delle prodigiose caratteristiche della musica, il cui linguaggio - perfino nei silenzi espressivi - assomiglia così tanto al nostro ma la cui intenzione profonda eternamente ci sfugge: essa sembra riuscire a comprenderti perfino quando ti lascia ammutolito.
M.M.
«Nei percorsi inversi delle due scuole musicali, quella classica e quella popolare, nascono la complessità e la natura profondamente stimolante del panorama musicale odierno.»
Gianni Santoro, Robinson - la Repubblica
«Maurizi svolge con sovrana pazienza e cura dei dettagli un'analisi filosofica della musica "forte", smontando le precedenti filosofie cosiddette "della musica" e mostrando la loro imperiale nudità.»
Quirino Principe, Domenica Il Sole 24 ore
Quando, durante gli anni dell'università, scoprii l'esistenza della «filosofia della musica» pensai che si trattasse di qualcosa che avevo iniziato a coltivare, inconsapevolmente, già durante l'adolescenza, quando rimanevo incantato dall'emozionante - e per me un po' enigmatica - armonia d'apertura del III movimento della Sesta di Beethoven e seguivo quasi con trepidazione i volteggi della sincopata melodia dell'oboe, cercando di capire che rapporto ci fosse tra il programma «pastorale» di quell'opera e la musica. L'esigenza di trovare parole in grado di comprendere e spiegare l'intrico e la fascinazione che la musica esercita sull'anima mi accompagna fin da allora. Ma ricordo benissimo che il primo vero incontro con la musica avvenne molti anni prima, per caso, alla radio, durante l'infanzia. Seduto sul divano, in un pigro pomeriggio, venni investito dalle vorticose terzine iniziali della "Notte sul Monte Calvo" di Musorgskij con ciò che ne seguiva. Ne rimasi letteralmente terrorizzato. E scoprii una delle prodigiose caratteristiche della musica, il cui linguaggio - perfino nei silenzi espressivi - assomiglia così tanto al nostro ma la cui intenzione profonda eternamente ci sfugge: essa sembra riuscire a comprenderti perfino quando ti lascia ammutolito.
M.M.