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È in inverno che più dissonante ci invade il ricordo delle estati trascorse, la memoria delle stagioni attese e perdute, restituite soltanto - e forse - dal correre di una luce, dall'affievolirsi d'una voce lontana nel tempo, dal rarefarsi di un suono, di un odore che riconducono a sfondi sfumati di parole.
È nell'assenza che poco più nitidi si delineano i contorni di una presenza sfuggente eppure materica nelle traiettorie che determina nella vita in veglia, così come in quella che si sogna. È questa scivolosa coabitazione tra presente, passato e futuro, tra lampi razionali e nebbie oniriche, tra ricerca e attesa, ritorno e fuga il territorio esplorato dai versi racchiusi in Solamente quando è inverno: un percorso scandito dai tre movimenti che corrispondono alle tre sezioni (Oppure niente, Il fiore dell'attesa, Piume) in cui si articola la raccolta che riunisce molti versi inediti e altri già apparsi su rivista o plaquette e che ora si inseriscono in un tessuto poetico fitto di rimandi, echi, riferimenti e suggestioni, senza però alcuna ambizione di giungere a una soluzione o a una conclusione che, in ogni caso, non potrebbe essere che provvisoria..
È nell'assenza che poco più nitidi si delineano i contorni di una presenza sfuggente eppure materica nelle traiettorie che determina nella vita in veglia, così come in quella che si sogna. È questa scivolosa coabitazione tra presente, passato e futuro, tra lampi razionali e nebbie oniriche, tra ricerca e attesa, ritorno e fuga il territorio esplorato dai versi racchiusi in Solamente quando è inverno: un percorso scandito dai tre movimenti che corrispondono alle tre sezioni (Oppure niente, Il fiore dell'attesa, Piume) in cui si articola la raccolta che riunisce molti versi inediti e altri già apparsi su rivista o plaquette e che ora si inseriscono in un tessuto poetico fitto di rimandi, echi, riferimenti e suggestioni, senza però alcuna ambizione di giungere a una soluzione o a una conclusione che, in ogni caso, non potrebbe essere che provvisoria..