"Nous sommes farouchement religieux" Appunti sul Collège de Sociologie e la sociologia sacra
ebook ∣ Published in Sociologia n. 2/2018--Rivista quadrimestrale di Scienze Storiche e Sociali dell'Istituto Luigi Sturzo, diretta da Andrea Bixio
By Dario Altobelli

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Nel piccolo gioiello di analisi sociologica Sull'amicizia, Siegfried Kracauer ha posto i termini di una questione di metodo che sembra particolarmente appropriata per introdurre queste brevi note sul concetto di sacro e sulla singolare proposta di una "sociologia sacra" formulata da alcuni intellettuali e studiosi europei sul limitare della Seconda Guerra Mondiale. Ci sono parole che passano di bocca in bocca attraverso i secoli senza che il loro contenuto concettuale assuma mai nella nostra mente contorni chiari e definiti. In queste parole si celano le esperienze di generazioni, una vita inesauribile, innumerevoli vicende, e ciò che fa meraviglia è che le parole che fanno da recipiente a questa complessità mantengano sempre la loro antica efficacia, continuino a esistere e si lascino riempire di nuovo contenuto. La nostra vita è pervasa da queste parole, con cui noi pensiamo, accettandole come elementi unitari nonostante l'indefinita complessità che vi traluce. Che cosa sono le parole che racchiudono la ricchezza del nostro mondo interiore, se non nomi deboli, fragili, miseri per un contenuto traboccante? Amore, fedeltà, coraggio, viltà, odio, compassione, orgoglio: involucri in cui si raccolgono migliaia di vicende (Kracauer, 1991: 9).