Fine anni settanta, Bologna "La dotta". Quale posto migliore poteva scegliere un ragazzo del sud per i suoi studi universitari? Ed ecco che inizia la vita fuori dal nido, le avventure più o meno piacevoli che accompagnano quel senso di improvvisa libertà e di padronanza della propria vita a cui, spesso, non si è del tutto preparati. Incidenti di percorso, sia in senso figurato che reale, il ritrovarsi coinvolto (e salvo per miracolo) negli scontri della contestazione studentesca di quegli anni, i viaggi in treno su e giù per l'Italia, gli esami e le notti in discoteca: tutto questo contribuisce a sviluppare il carattere di un ragazzo che si sta trasformando in un adulto. Lezione finale di questa metamorfosi, il servizio militare che Domenico affronta in maniera veramente personale, in quel misto strategico di ubbidienza e ribellione che sempre più caratterizza l'animo del giovane. In età matura, felicemente sposato e affermato avvocato, l'autore rivive con tenerezza quei ricordi, soffermandosi su un particolare ricorrente: le strane coincidenze riguardo la cittadina di Civitanova Marche...

Domenico Farina (Foggia 21 aprile 1958) è avvocato e risiede a Cerignola.
Sposato con Mariella, ha quattro figli.
Esercita la professione di avvocato sin da giovanissimo, occupandosi di diritto civile e penale.
Ha ricoperto più volte incarichi pubblici, fra i quali quello di vice sindaco della sua Città.
Innamorato perso della "toga", ma anche appassionato di politica, di recente ha scoperto un'altra passione: quella per la "scrittura".
Ha già pubblicato Quattro amici al bar - Storie di destra fra Cerignola e dintorni (Il Castello Edizioni 2015) e Ciò che appare, ciò che è (Enter Edizioni 2016).