Innamorato del fantastico che la vita offre in ogni sua espressione, Ignazio Cilia si abbandona edonisticamente, fin dalla più tenera infanzia, ad assaporarne gli aspetti più vari. Amore per il colore, la musica, la letteratura, il mare, ma soprattutto per la natura con i suoi grandi spazi aperti. Un incontenibile bisogno di spazio inteso nel senso più lato della parola. Conclusi gli studi, vive una prima esperienza lavorativa presso una agenzia marittima, dove la vicinanza a gente delle più svariate etnie lo porta ad immaginare e a sognare spazi e colori a lui ancora sconosciuti, in quell'inizio anni Sessanta. Obliterato al servizio militare come Sottotenente di cavalleria, partecipa e vince un concorso all'INFN, assegnato all'Università di fisica di Messina, una situazione grandiosa, che però abbandona a causa della routine e della stupida burocrazia che invade qualunque settore amministrativo in Italia. Dopo tre anni torna a Catania e qui sfoga l'urgenza di espressione con il colore, aprendo un primo laboratorio d'arte assieme ad un amico pittore. Nel 1968 una serie di eventi lo avvicina al mondo del teatro, qui il gesto, la parola, la musica, creano una infinità di sfaccettature alla sua natura creativa. Realizza alcuni testi per uno spettacolo teatrale. Nel 1970 partecipa ad un concorso di poesia, dove vince un primo premio scrivendo del colore delle fasi della vita. Questo evento apre ad un diario in cui esperienze e vicissitudini vengono tratteggiate, fermando il tempo. Negli anni Settanta inaugura una galleria d'arte, dove si avvicendano molti amici artisti, dediti a varie discipline. Affianca intanto, a tutto questo, il grande amore per il mare, che vive con intensità per circa otto anni, portando in giro turisti a bordo di una grossa barca. Tutto questo però non basta a placare il desiderio di spazio, infatti mal sopportando l'attività statica del venditore d'arte, si inventa marinaio di terra e a bordo di un grosso camper si dedica ad una attività di mostre itineranti. Attualmente, smessi gli abiti del vagabondo già da qualche anno, si dedica a tratteggiare ricordi di vita. A differenza del primo volume, questa nuova raccolta presenta personaggi che nascono dall'osservazione della realtà e del territorio, che si alternano a componimenti poetici suggestivi e intensi.