Guareschi, buona la prima!

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By Ezio Aldoni

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«Peppone è ignorante? Certo, ma è un uomo di buon senso! E quando don Camillo gongola nel sottolineare gli
strafalcioni del sindaco comunista, ecco che il Cristo interviene con magistrali parole a ricordare che più che l'ortografia valgono le idee. Peppone ha idee storte? Certamente, ma ne ha anche di diritte
e sagaci e intelligenti».
Giovannino Guareschi

«Un giorno i miei racconti saranno un vanto per Brescello e per la terra d'Emilia». Lui lo sapeva che sarebbe finita così. Aveva già la misura precisa dell'enorme fortuna capitata a un paesello come tanti, sopravvissuto alle angherie della guerra e proteso verso un benessere da conquistare, se possibile, alla svelta. Giovannino Guareschi aveva previsto che i benefici delle riprese dei film tratti dai racconti di Peppone e don Camillo avrebbero fatto di Brescello una piccola "capitale" del cinema italiano. Oggi, a mezzo secolo dalla morte del papà dei due celebri personaggi, viene svelato il rapporto che egli ebbe con il paese della Bassa e suoi abitanti, con la troupe e la produzione Cineriz, con la politica e la cultura degli anni Cinquanta. Aneddoti, testimonianze, cronache e interviste inedite, immagini dal set e dintorni fotografano l'atmosfera del backstage della saga guareschiana che dal 1951 al 1965 produsse pellicole di straordinario successo al botteghino e ancora oggi in testa alle preferenze del pubblico italiano e non solo. "Rossi" e "reazionari" si facevano la guerra nelle sue pagine, ma non erano altro che il riflesso della realtà. Rileggendo quanto accadde nei periodi delle lavorazioni vengono in mente scene magistrali che Cervi e Fernandel ingigantirono con la loro arte attoriale. Eppure si tratta di episodi che accaddero veramente e non disegnati dalla fiction. "Nino" ebbe a frequentare il set a Brescello per seguire in presa diretta ciò che i registi stavano facendo dei suoi racconti. Questo libro tratteggia un Guareschi "minore", ma solo perché meno noto ai più, che dentro e fuori dal set (fu anche inizialmente scelto per interpretare il ruolo di Peppone) incarnò lo spirito di un mondo che non fu piccolo e nemmeno datato. Cinema e politica, umorismo e goliardia, aneddoti e curiosità: vicende che rivelano pagine gustosissime di un'epoca in cui era facile immaginare di darsele di santa ragione per poi fare la pace davanti a una boccia di lambrusco.


Ezio Aldoni, regista documentarista, filmmaker e autore, insieme ad Andrea Setti ha scritto il libro Amici Nemici. Brescello piccolo mondo di celluloide (2007) cui è seguito il documentario Amici Nemici. Brescello e i film di Peppone e Don Camillo raccontati dai protagonisti (2008) e premiato al "Fotogramma d'oro" di Trieste. Recentemente ha realizzato un saggio e un docufilm sulla vita del pittore Antonio Ligabue, Antonio Ligabue l'Uomo (2015). Gestisce uno studio di comunicazione visiva e di produzioni cinematografiche e televisive a Brescello.

Andrea Setti è laureato in Scienze politiche all'Università di Bologna. Giornalista professionista presso il quotidiano «La Provincia di Cremona», insieme a Ezio Aldoni ha scritto il libro Amici Nemici. Brescello, piccolo mondo di celluloide (2007) cui è seguito il documentario Amici Nemici. Brescello e i film di Peppone e Don Camillo raccontati dai protagonisti (2008). È stato promotore e primo presidente della Fondazione Paese di Don Camillo e Peppone che cura la promozione e l'accoglienza turistica.
Guareschi, buona la prima!