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Implacabile il maroso offende le sabbie
E le alghe arrese si lasciano spingere a decorosa morte
Tutto accetta come un'abitudine il fato
E solo il figlio onesto nella sua nudità pare incerto
Non sento alcuna voce che lo conforti
È solo mentre taglia la cima col mondo
Il dolore offre sempre le spalle
«Hans Peter Brovic all'apparenza sembra essere un'ombra che leggera è passata nella vita di alcuni, ma alla sua apparente leggerezza materica corrisponde un granitico approccio artistico che ha fatto sì che chi ha avuto il piacere (e forse il tormento) di conoscerlo sentisse l'urgenza, la necessità, di rivelarlo al mondo. [...] L'esplosività della parole prevale sull'elemento scarno dato da una scompostezza formale, una vera e propria destrutturazione non voluta e perciò ancora più autentica: quando si cerca di sopravvivere, ogni appiglio diventa acqua nel deserto, un sollievo anche solo infinitesimale che non si perde, come potrebbero pensare molti, nella vastità del buio, perché chi non c'è passato ignora quanto un attimo di sollievo, quando si è nel baratro, possa essere la più bella luce mai vista.» (dalla Prefazione)
E le alghe arrese si lasciano spingere a decorosa morte
Tutto accetta come un'abitudine il fato
E solo il figlio onesto nella sua nudità pare incerto
Non sento alcuna voce che lo conforti
È solo mentre taglia la cima col mondo
Il dolore offre sempre le spalle
«Hans Peter Brovic all'apparenza sembra essere un'ombra che leggera è passata nella vita di alcuni, ma alla sua apparente leggerezza materica corrisponde un granitico approccio artistico che ha fatto sì che chi ha avuto il piacere (e forse il tormento) di conoscerlo sentisse l'urgenza, la necessità, di rivelarlo al mondo. [...] L'esplosività della parole prevale sull'elemento scarno dato da una scompostezza formale, una vera e propria destrutturazione non voluta e perciò ancora più autentica: quando si cerca di sopravvivere, ogni appiglio diventa acqua nel deserto, un sollievo anche solo infinitesimale che non si perde, come potrebbero pensare molti, nella vastità del buio, perché chi non c'è passato ignora quanto un attimo di sollievo, quando si è nel baratro, possa essere la più bella luce mai vista.» (dalla Prefazione)