Io non sono un appassionato di moto – scrive Primo Montagna. – Le guido, le smonto, le pulisco, ma non sono un fanatico di moto. Sono innamorato di tutte le sensazioni che solo la posizione privilegiata della sella riesce a trasmettere. A cavallo delle mie moto, mi sento il re del mondo, il capo di me stesso. Mi sento così quando sono in viaggio verso luoghi nuovi, carico d'aspettative. Quando faccio piccoli giri o ritorno nei luoghi teatro delle prime avventure. Posti conosciuti da sempre, dove la mia mente vola lontano nei ricordi. In moto, mi faccio coinvolgere da ciò che accade lungo la strada, dalle parole di un amico o di una persona incontrata per caso. Mi faccio travolgere dallo stupore di un bambino, da un tramonto, dallo splendore di ogni stagione e, perché no, anche dalla pioggia che, a volte, può essere una piacevole compagna di viaggio. In queste pagine i racconti dei viaggi fatti in moto diventano una sorta di percorsi interiori, perché al rientro da ogni viaggio torniamo cambiati, arricchiti, diversi, e spesso i viaggi più indimenticabili sono quelli che si fanno con il cuore.