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È un romanzo di sesso.
Il sesso è il linguaggio di tutta la natura, di tutta la realtà. Del «garofano che ficcavo all'occhiello», dei «bottoni che si infilavano nelle asole», dell'edera «attaccata alle querce,
o ai castagni», simile a «una donna pazza d'amore».
Questo è un romanzo pazzo di amore,
ma è anche un romanzo di morte...
...Non è che ne abbia letti poi così tanti di romanzi con questa potenza di desiderio, di carne, di fuoco, di febbre,
di delirio, di sogno, di paura (di Dio), di amore (terrestre)...
Il bambino Nuzzo, il protagonista, il futuro prete, spia una prima notte di sposi e si scioglie in una lode alla creaturalità: «Oh, fanciulla nuda! Si alzava, si sdraiava, ridendo felice e respingendo vezzosa, agognata, gli assalti di lui.
Che mammelle bianche, erte! I capezzoli, due fragole rosa su due palloncini di neve... Il viso, come una mela rosa, abbronzato dal sole. Ooh! Più bella ora, coi capelli calati, discinta, agitata! E lui la baciava, ora succhiandole la bocca...».
Il previtocciolo è anche un «Cristo si è fermato a Oppido»,
cioè è anche un racconto di antropologia calabrese
al tempo del fascismo.
Dalla prefazione di Antonio D'Orrico
Il sesso è il linguaggio di tutta la natura, di tutta la realtà. Del «garofano che ficcavo all'occhiello», dei «bottoni che si infilavano nelle asole», dell'edera «attaccata alle querce,
o ai castagni», simile a «una donna pazza d'amore».
Questo è un romanzo pazzo di amore,
ma è anche un romanzo di morte...
...Non è che ne abbia letti poi così tanti di romanzi con questa potenza di desiderio, di carne, di fuoco, di febbre,
di delirio, di sogno, di paura (di Dio), di amore (terrestre)...
Il bambino Nuzzo, il protagonista, il futuro prete, spia una prima notte di sposi e si scioglie in una lode alla creaturalità: «Oh, fanciulla nuda! Si alzava, si sdraiava, ridendo felice e respingendo vezzosa, agognata, gli assalti di lui.
Che mammelle bianche, erte! I capezzoli, due fragole rosa su due palloncini di neve... Il viso, come una mela rosa, abbronzato dal sole. Ooh! Più bella ora, coi capelli calati, discinta, agitata! E lui la baciava, ora succhiandole la bocca...».
Il previtocciolo è anche un «Cristo si è fermato a Oppido»,
cioè è anche un racconto di antropologia calabrese
al tempo del fascismo.
Dalla prefazione di Antonio D'Orrico