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L'Uroboro (dal greco οὐροβόρος, dove οὐρά, urà, sta per "coda" e βορός, boròs, sta per "mordace", aggettivo riferito al serpente), detto anche Ouroboros, è un simbolo molto antico che rappresenta un serpente che si morde la coda, ricreandosi continuamente e formando così un cerchio. È un simbolo associato all'alchimia, allo gnosticismo e all'ermetismo. Rappresenta la natura ciclica delle cose, la teoria dell'eterno ritorno, quella dell'Uno-Tutto e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo che ricomincia dall'inizio dopo aver raggiunto la propria fine. In alcune rappresentazioni il serpente è raffigurato mezzo bianco e mezzo nero, richiamando il simbolo dello Yin e Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose e soprattutto che gli opposti non sono in conflitto tra loro.
Proprio come l'ouroboros questo brano ha una struttura che ritorna su se stessa: un'introduzione, che utilizza il primo modo del sistema pentafonico, una parte A, pentafonica anch'essa, seguita da una sezione centrale composta utilizzando la scala acustica e una sezione B, su materiale esatonale che ritorna su A' che è la riproposizione di A, ma in un'altra tonalità.
Proprio come l'ouroboros questo brano ha una struttura che ritorna su se stessa: un'introduzione, che utilizza il primo modo del sistema pentafonico, una parte A, pentafonica anch'essa, seguita da una sezione centrale composta utilizzando la scala acustica e una sezione B, su materiale esatonale che ritorna su A' che è la riproposizione di A, ma in un'altra tonalità.