Pinocchio, il burattino nato nel 1881 dalla penna di Carlo Collodi, è il personaggio della letteratura italiana per ragazzi più noto nel mondo.
La sua ampia fortuna - amplificata anche dai numerosi successi televisivi e cinematografici (dallo sceneggiato del 1972 diretto da Luigi Comencini all'omonimo cartoon della Disney) – deriva dal fascino "senza tempo" che le sue avventure esercitano sull'immaginario collettivo di ogni età. L'universo di Pinocchio è, infatti, ricchissimo di avvenimenti magici, di immagini suggestive e personaggi fantastici che stimolano l'immaginazione.
Il suo successo è, inoltre, dovuto alla genuinità dei valori che l'Autore ha voluto trasmettere ai lettori: la generosità, la bontà d'animo, il coraggio, l'attenzione verso gli insegnamenti di chi ha maggior esperienza. Da questo punto di vista Le avventure di Pinocchio possono essere anche interpretate come una sorta di percorso didattico/formativo in cui il giovane e disubbidiente protagonista commette una serie di sbagli che lo portano ad essere punito, facendolo sprofondare sempre più in basso, fino a raggiungere la catarsi finale (dopo la discesa nel ventre del pescecane) con la trasformazione in essere umano come premio per il suo impegno a diventare un ragazzo perbene e rispettoso dei valori civili.
Il romanzo, però, non risulta mai appesantito da intenti didascalici; merito dello stile scorrevole e spesso ironico con cui è scritto, nonché della moltitudine di episodi divertenti e fantastici, così celebri da essere entrati a far parte dell'immaginario collettivo: il naso del burattino che si allunga ad ogni bugia, la sua trasformazione in asino, le astuzie del gatto e della volpe, i saggi (ma vani) consigli del grillo parlante, gli incantesimi della fata dai capelli turchini: elementi di un mondo magico ed allegorico che, ancora oggi, continua a stupire con la stessa potenza di quando è stato concepito.