Una volta credevamo di essere soli nell'universo. Oggi sappiamo che possono esistere mondi abitati da esseri intelligenti come e più di noi. Haracnya è uno di questi e la sostanziale differenza col nostro è che qui la vita non ha scadenza. Su Haracnya le lotte per il potere sono accesi scontri fra animali: chi sopravvive impara ed alcuni hanno capito che rabbia e bramosia uccidono. Sono sopravvissuti in questo mondo selvaggio più a lungo di chiunque altro, trasformandosi nei millenni fino a divenire uomini. Ognuno di essi è il signore del proprio ambiente e lo cura e lo protegge ogni momento. Anche sulla Terra un'altra specie di umani si sta evolvendo e sta per fare il grande passo: diventare custode del proprio mondo. La più giovane, l'unica nata già umana, bionda, bellissima e alata, Dynijer, si pone domande profonde col garbo e la gentilezza dovute ad una vita che non ha prezzo se pur la si paga ogni giorno molto cara e guarda lontano ad un orizzonte infinito fatto di giorni e notti che per poter essere vissuti dovranno essere almeno sereni: i suoi calcoli per la sopravvivenza non riguardano cibo e riparo, ma sentimenti; il suo linguaggio non può essere altro che poesia.