L'inganno dei termovalorizzatori

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By AA. VV.

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Fra tutti gli impianti e sistemi ecodistruttivi inventati dall'uomo, gli "inceneritori di rifiuti" – il termine "termovalorizzatore" è frutto di un escamotage ipocrita e illegittimo, volto a convincere i cittadini circa un'inesistente resa energetica di questi impianti — rappresentano il simbolo forse più perfetto (in senso negativo) di una "civiltà" dominata dalla pulsione di morte e di una specie vivente che, pur di estendere il proprio dominio, rischia di trasformare l'intero Pianeta in una gigantesca camera a gas, in un immane forno crematorio. L'effetto forse più temibile e meno noto di questi ecomostri concerne proprio il loro impatto distruttivo sugli organismi e sull'intera biosfera. Perché i milioni di metri cubi di gas e ceneri volanti che escono da quei camini e contaminano il mondo e i milioni di tonnellate di ceneri che si depositano alla base delle caldaie e devono essere "smaltiti" in immense discariche di rifiuti speciali e che inevitabilmente finiscono con il percolare nelle falde idriche, avvelenando anche la catena alimentare, sono un vero e proprio concentrato di alcune tra le sostanze più tossiche che l'uomo sia mai riuscito a produrre: diossine, furani, policlorobifenili, idrocarburi policiclici e metalli pesanti, che – trasportati dalle particelle microscopiche prodotte dalla combustione – attraversano gli epiteli di rivestimento dei nostri apparati respiratorio e digerente, passano nel sangue e nella linfa, attraversano le barriere alveolare ed ematocerebrale e penetrano nelle sofisticate membrane che proteggono le nostre cellule.
L'inganno dei termovalorizzatori