L'incredibile parabola di Silvio Berlusconi, da industriale spregiudicato e gaudente a presunto statista ad ossessivo anfitrione di feste fra meretricio e criminalità. L'allucinante declino di un uomo che aveva tutto e che si è rovinato con le sue mani, rivelandosi il più formidabile alleato dell'informazione nemica. Il Paese s'inabissava e lui, tra una figuraccia internazionale e l'altra, si concentrava sulle ragazzine, le ninfette, le nullità delle sue televisioni, assoldate per i più incredibili servizi e travestimenti. Fino al tracollo definitivo. Berlusconi è l'uomo che ha definitivamente capovolto gli ingredienti della politica moderna: i piaceri, le orge, gli scandali non tangenziali, accessori ma sostanziali, costitutivi del Potere. Che oggi si decide, si accorda e si esplica non nelle Camere del Parlamento ma nelle camere da letto. Aggiornato a fine 2012 con la grottesca notizia dello scandalo del tesoriere Spinelli, sequestrato da una curiosa banda italo-albanese al fine di uno torbido quanto improbabile ricatto.