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264 d.C. - Lucio Domizio Aureliano è un tribuno che, alla soglia dei cinquant'anni, non ha ancora conseguito particolari onori.
Ma soprattutto è un uomo disilluso e frustrato. Roma, schiacciata tra i secessionisti Galli a Occidente e il regno di Palmira a Oriente, gli sembra avviata verso la decadenza. La sua legione, la Legio VI Victrix, vagabonda senza meta dopo esser stata cacciata dalle truppe dell'usurpatore Postumo. Ma soprattutto, l'augusto Gallieno sembra solo interessato a mantenere il potere, e aizza i generali tra di loro così da non divenire un bersaglio. Afflitto, Aureliano si rifugia nella sua fede, quel culto del Sol Invictus introdotto decenni prima da
Eliogabalo. Ma anche la preghiera in pubblico gli è preclusa, pena la persecuzione. Per lui, il futuro appare cupo e incerto.
Saranno i tumultuosi eventi della crisi del III secolo a sconvolgere la sua vita. Inaspettatamente, Aureliano si ritroverà ai vertici dell'esercito Romano e arriverà addirittura alla porpora. Ma sarà allora che la sorte lo sottoporrà alle prove più difficili.
Aureliano sarà chiamato a fare una scelta: combattere, oppure soccombere. Sceglierà di lottare, aggrappandosi alla propria fede e affidandosi al Sol Invictus. E quest'ultimo, ripagandolo per la sua fedeltà, lo renderà invincibile.
Forse addirittura immortale agli occhi dei posteri.
Ma soprattutto è un uomo disilluso e frustrato. Roma, schiacciata tra i secessionisti Galli a Occidente e il regno di Palmira a Oriente, gli sembra avviata verso la decadenza. La sua legione, la Legio VI Victrix, vagabonda senza meta dopo esser stata cacciata dalle truppe dell'usurpatore Postumo. Ma soprattutto, l'augusto Gallieno sembra solo interessato a mantenere il potere, e aizza i generali tra di loro così da non divenire un bersaglio. Afflitto, Aureliano si rifugia nella sua fede, quel culto del Sol Invictus introdotto decenni prima da
Eliogabalo. Ma anche la preghiera in pubblico gli è preclusa, pena la persecuzione. Per lui, il futuro appare cupo e incerto.
Saranno i tumultuosi eventi della crisi del III secolo a sconvolgere la sua vita. Inaspettatamente, Aureliano si ritroverà ai vertici dell'esercito Romano e arriverà addirittura alla porpora. Ma sarà allora che la sorte lo sottoporrà alle prove più difficili.
Aureliano sarà chiamato a fare una scelta: combattere, oppure soccombere. Sceglierà di lottare, aggrappandosi alla propria fede e affidandosi al Sol Invictus. E quest'ultimo, ripagandolo per la sua fedeltà, lo renderà invincibile.
Forse addirittura immortale agli occhi dei posteri.