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Potremmo dire che Anton Giulio Barrili sia stato il prototipo del Libero Muratore del XIX° secolo: fine intellettuale, erudito, idealista, animato da grande curiosità, ma anche uomo d'azione, all'occorrenza sprezzante del pericolo, rivoluzionario e patriota. Laureatosi in Lettere e Filosofia, ha combattuto come volontario nelle Guerre d'Indipendenza e tra le fila garibaldine, restando ferito a Mentana.
Giornalista, scrittore e docente universitario, la sua produzione letteraria è stata vastissima: romanzi, memorie autobiografiche, saggi storici e testi di critica letteraria.
I due ramarri, uno dei più interessanti racconti di Barrili, venne incluso nella raccolta Uomini e bestie: racconti d'estate (Milano, 1886).
Lorenzo Brunelli, uomo di successo, invita i suoi vecchi amici per celebrare i bei tempi andati. Tra abbracci, domande, vino e buon cibo, arriva poi il momento delle storie. A parlare, incitato da tutti, è il poeta del gruppo, l'unico rimasto fedele alle vocazioni letterarie giovanili, che darà inizio un susseguirsi di storie nella storia, che si apriranno proprio con I due ramarri e con una riflessione su un proverbio francese: le lézard est l'ami de l'homme.
Giornalista, scrittore e docente universitario, la sua produzione letteraria è stata vastissima: romanzi, memorie autobiografiche, saggi storici e testi di critica letteraria.
I due ramarri, uno dei più interessanti racconti di Barrili, venne incluso nella raccolta Uomini e bestie: racconti d'estate (Milano, 1886).
Lorenzo Brunelli, uomo di successo, invita i suoi vecchi amici per celebrare i bei tempi andati. Tra abbracci, domande, vino e buon cibo, arriva poi il momento delle storie. A parlare, incitato da tutti, è il poeta del gruppo, l'unico rimasto fedele alle vocazioni letterarie giovanili, che darà inizio un susseguirsi di storie nella storia, che si apriranno proprio con I due ramarri e con una riflessione su un proverbio francese: le lézard est l'ami de l'homme.