Castlar

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By Angelo Lamberti

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Castlar ci trasporta in un universo sospeso tra realismo e visione surreale, in cui la quotidianità di un piccolo paese della pianura padana diventa lo specchio vivace dell'Italia intera. Personaggi come Fonte e Tardo, Dobra e Balbuzio, il Dottore e Don Luigi, tessono una trama di dialoghi ora esilaranti, ora intrisi di umanità, mentre le voci di Mascagni e Verdi risuonano sullo sfondo. Le epoche storiche si succedono: dal fascismo e i suoi riti grotteschi alla ricostruzione postbellica, fino allo slancio del boom economico, e ogni passaggio è segnato da vicende che intrecciano ironia, malinconia e profonda riflessione.
Angelo Lamberti rende vive le atmosfere di Castel d'Ario (MN), detto familiarmente Castlar, e fa risuonare il fascino dei dialetti, delle partite a briscola, delle schermaglie in osteria e di un senso di comunità capace di forgiare complicità e leggenda. Con grazia e sagacia, la pièce dipinge un affresco corale in cui si ride e, allo stesso tempo, ci si interroga sulla vita, la morte, la fede e il destino. A emergere è l'autenticità di gesti e parole, capaci di restituire sulla scena personaggi in bilico tra l'assurdo e la tenerezza delle piccole cose. Castlar è uno splendido esempio di teatro popolare che non rinuncia a uno sguardo poetico, offrendoci un gioiello narrativo dove verità e fantasia convivono con freschezza e passione, come in un brindisi corale che unisce riso e commozione. Tra i tavoli dell'osteria e il sagrato di una chiesa di paese, si accendono battibecchi e complicità, riflessioni sottili e slanci poetici, in un intreccio che sa di vita autentica e di teatro universale. Un invito a immergersi in un racconto epico-minimo, ironico e barocco, che fonde il fermento popolare con la suggestione del melodramma, lasciandoci un ricordo intenso e un sorriso malinconico.
Castlar