La città di Tebe è assediata da sette valorosi condottieri, ciascuno armato del proprio ardore e delle proprie ambizioni. Ma non è solo una guerra di spade e scudi: sotto la superficie della battaglia si cela l'inesorabile disegno del destino, orchestrato da forze divine che mettono alla prova il coraggio e la moralità degli uomini. Le voci dei guerrieri risuonano in un coro di sfide e lamenti, mentre il dramma si sviluppa attraverso il prisma della tragedia umana, in cui l'onore e la rovina si intrecciano indissolubilmente. L'epica resistenza di Tebe è anche la vulnerabilità del genere umano di fronte alle leggi inesorabili del fato e della colpa. "Sette contro Tebe" non è soltanto una cronaca di battaglie e morte. Diviene anche, tramite il genio di Eschilo, un'indagine profonda sull'animo umano, sull'eroismo e sulla fragilità, un'ode a coloro che, in nome della giustizia, affrontano l'inevitabile senza paura, lasciando un'impronta indelebile nella memoria del mondo.