Antonia Pozzi ha vissuto vette e abissi, è stata capace di gioie enormi e di dolori profondi, sempre riuscendo a dar loro forma con l'utilizzo di tutte le sfumature della parola e dell'animo. Emotiva eppure forte, Antonia infonde nei propri versi una sensibilità che rifiuta ogni vezzo e punta ad un'assoluta essenzialità. Il tentativo di essere autentica - lei, prima della propria poesia - la conduce a una vera battaglia con la parola, che, insieme al suo sguardo acutissimo, le permette di ritrarre tanto il profilo delle adorate montagne quanto la Milano delle nuove periferie degli anni Venti e Trenta, come i molteplici volti di un'interiorità chiaroscurale e stratificata. Quest'ampia raccolta di poesie - che oltre alle Parole contiene anche La vita sognata e gli Inediti - mette in luce il legame con la natura, un sentimento di amore autentico, il gusto per il bello che risiede nelle piccole cose, ed è riflesso di un ardore in cui già compare il germe dell'inquietudine. Quell'inquietudine che avrebbe infine preso il sopravvento, portando Antonia a togliersi la vita a soli ventisei anni, davanti all'abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano. Una morte che in parte definì il suo mito, senza oscurare la produzione di quella che è diventata la più grande poetessa italiana del Novecento.