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- Questa edizione è unica;
- La traduzione è completamente originale ed è stata realizzata per l'Ale. Mar. SAS;
- Tutti i diritti riservati.
A Journey in Southern Siberia è un libro del folklorista americano Jeremiah Curtin, pubblicato per la prima volta nel 1909. Curtin intraprese un viaggio nella Siberia centrale nel 1900 con l'intento di approfondire le tradizioni religiose e folcloristiche del popolo Buryat. Provenienti dalla stirpe dei mongoli, che un tempo dominavano vaste aree dell'Asia, dell'Europa e dell'India, i Buryat chiamano la regione circostante il lago Baikal, nella Siberia centrale, la loro casa. La parte iniziale della narrazione di Curtin funge da accattivante diario di viaggio, offrendo una finestra sulla Siberia zarista poco prima dell'inizio della Rivoluzione. L'ultima parte del suo lavoro si svolge come una straordinaria cronaca della mitologia Buryat, mostrando narrazioni di profondo intrigo che ricordano la narrazione fluida e onirica della tradizione dei nativi americani. Tra i vari racconti si trovano motivi che risuonano con temi che riecheggiano in tutta l'Asia e l'Europa, tra cui figure equine epiche, rituali sacrificali che coinvolgono i cavalli, scontri con i giganti, il simbolismo di una montagna-mondo e la ricerca dell'"acqua della vita", simile ai temi dell'"Epopea di Gilgamesh".
- La traduzione è completamente originale ed è stata realizzata per l'Ale. Mar. SAS;
- Tutti i diritti riservati.
A Journey in Southern Siberia è un libro del folklorista americano Jeremiah Curtin, pubblicato per la prima volta nel 1909. Curtin intraprese un viaggio nella Siberia centrale nel 1900 con l'intento di approfondire le tradizioni religiose e folcloristiche del popolo Buryat. Provenienti dalla stirpe dei mongoli, che un tempo dominavano vaste aree dell'Asia, dell'Europa e dell'India, i Buryat chiamano la regione circostante il lago Baikal, nella Siberia centrale, la loro casa. La parte iniziale della narrazione di Curtin funge da accattivante diario di viaggio, offrendo una finestra sulla Siberia zarista poco prima dell'inizio della Rivoluzione. L'ultima parte del suo lavoro si svolge come una straordinaria cronaca della mitologia Buryat, mostrando narrazioni di profondo intrigo che ricordano la narrazione fluida e onirica della tradizione dei nativi americani. Tra i vari racconti si trovano motivi che risuonano con temi che riecheggiano in tutta l'Asia e l'Europa, tra cui figure equine epiche, rituali sacrificali che coinvolgono i cavalli, scontri con i giganti, il simbolismo di una montagna-mondo e la ricerca dell'"acqua della vita", simile ai temi dell'"Epopea di Gilgamesh".