Le stagioni di Teresa
ebook ∣ Un libro da leggere assolutamente, uno dei romanzi più venduti · ANUNNAKI--Narrativa
By Elisabetta Baraldi
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Teresa è una ragazza che odia il fiume e la golena in cui vive, ma che, più di ogni altra cosa, odia il padre, rozzo e violento, il quale la costringe a un'esistenza misera e priva di futuro.
Lo odia a tal punto da desiderarne la morte. Anche Anna, la madre, rassegnata e sottomessa, subisce la furia del marito; ma il destino metterà sul cammino delle due donne la visionaria Ada, a cui un grave lutto ha offuscato la mente. Sarà questo misterioso incontro a mutare le sorti dei protagonisti.
Un romanzo al femminile, intenso e crudo, a tratti struggente. Una narrazione dove, tra magia e realtà, i personaggi entrano con prepotenza nell'immaginario del lettore, coinvolgendolo in un viaggio che lo travolgerà, come sa travolgere la piena del grande fiume che fa da sfondo alla vicenda.
Teresa odiava la golena, il fiume e i pesci che squamava, ma, sopra ogni cosa, odiava suo padre, che la teneva ancorata a quella palude. Un odio viscerale, che non lasciava spazio a dubbi o ripensamenti, a incertezze o tentennamenti: un odio assassino, senza confini, come la nebbia, un odio denso, nutrito dalla rabbia e dalla paura, gonfio e potente come le acque alimentate dalle piogge torrenziali di maggio.
Lo odia a tal punto da desiderarne la morte. Anche Anna, la madre, rassegnata e sottomessa, subisce la furia del marito; ma il destino metterà sul cammino delle due donne la visionaria Ada, a cui un grave lutto ha offuscato la mente. Sarà questo misterioso incontro a mutare le sorti dei protagonisti.
Un romanzo al femminile, intenso e crudo, a tratti struggente. Una narrazione dove, tra magia e realtà, i personaggi entrano con prepotenza nell'immaginario del lettore, coinvolgendolo in un viaggio che lo travolgerà, come sa travolgere la piena del grande fiume che fa da sfondo alla vicenda.
Teresa odiava la golena, il fiume e i pesci che squamava, ma, sopra ogni cosa, odiava suo padre, che la teneva ancorata a quella palude. Un odio viscerale, che non lasciava spazio a dubbi o ripensamenti, a incertezze o tentennamenti: un odio assassino, senza confini, come la nebbia, un odio denso, nutrito dalla rabbia e dalla paura, gonfio e potente come le acque alimentate dalle piogge torrenziali di maggio.