«In perfetta sintonia con quel lessico, l'Autore fa rivivere satire e momenti tratti da dialoghi, discorsi ed episodi raccolti nei vicoli dei rioni storici e dei quartieri periferici, sui mezzi pubblici, nei mercati rionali, nelle botteghe e nelle case di uno strato sociale che, per quanto lo si voglia ritenere umile, rappresenta l'ineliminabile zoccolo duro di ogni collettività.» (dall'Introduzione)

Angelo C. Talarico nasce a Crotone. All'età di dieci anni si trasferisce a Roma unitamente alla famiglia. Si appassiona subito all'idioma della Città Eterna anche grazie ad un amico del padre che gli fa dono di due vecchi volumetti di poesie e di sonetti romaneschi (Trilussa e Belli). Frequenta per alcuni anni scuole del rione Monti; il rione che diventerà parte integrante della propria esistenza poiché, pur non abitandovi, non lascerà più dal momento che da adulto vi ritorna come dipendente della Banca d'Italia di via Nazionale. Ciò gli permetterà di "osservare" modi di fare e atteggiamenti di quei personaggi tanto cari al Trilussa e al Belli che, pur rinnovati nel tempo, hanno conservato la soave schiettezza del popolo di razza dallo spirito arguto e dalla mente pronta. Angelo C. Talarico ha provato a descrivere la gente tipicamente "monticiana" sentendosi monticiano lui stesso. Ama definirsi un assemblatore di rime e attento cronista di situazioni curiose e, a volte, addirittura grottesche. Attualmente presiede il Consiglio Direttivo della Onlus "Serena Talarico" per la ricerca sull'osteosarcoma, con lusinghieri risultati, in sinergia con l'Università di Roma "La Sapienza" mediante l'assegnazione di Borse di studio e l'acquisto di strumenti scientifici indispensabili alla ricerca stessa.